La pratica di incrociare le mani, portando la sinistra al registro acuto e la destra a quello grave, risale ad i primi del settecento ed è attribuita a J.P. Rameau, famoso clavicembalista, compositore e teorico francese.
Per le percussioni, lincrocio serve ad evitare le note ribattute quando lesecutore, per ragioni musicali o estetiche, preferisce privilegiare lesecuzione a mani alternate.
Va detto, tuttavia, che la tecnica degli incroci deve essere usata in modo corretto, e con molta parsimonia, perché è difficile ottenere colpi uguali quando una bacchetta è sempre ostacolata dallaltra.
Molti batteristi e timpanisti non tengono nella dovuta considerazione questa importante tecnica e si limitano ad usarla in modo istintivo quando ne sentono la necessità.
Questo è sicuramente un errore perché se vengono ignorati e vanificati gli anni di studio e di esperienza, del passato e del presente, non ci può essere evoluzione.
Lesecuzione dellincrocio può avvenire da destra a sinistra o viceversa.
Nel primo caso è la mano destra che si sovrappone alla sinistra (Fig. 1), nel secondo, invece, è la sinistra che si pone sopra alla destra (Fig. 2). Tuttavia, per eseguire un incrocio in maniera corretta, oltre a sovrapporre una mano allaltra, bisogna anche muovere la mano sottostante verso il lato opposto creando uno spazio allaltezza dei polsi.
Per facilitare questo movimento, e per ottenere tutti i suoni uguali, è opportuno allenarsi con esercizi ad hoc (pp. 39-41 e 57-59 metodoTimpani) ed imparare ad eseguire il finale (dopo la percussione) portando la testa delle bacchette verso l'alto, come esemplificato nelle immagini.
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