Gli strumenti che si usano oggi, dal punto di vista dei materiali, e di conseguenza del timbro e della sonorità, sono diversi da quelli di una volta, mentre la tecnica per suonarli è restata sempre la stessa. Se le percussioni sono cambiate, la tecnica e i metodi di studio dovrebbero adeguarsi alle nuove esigenze, così com'è avvenuto per tanti altri strumenti che, negli ultimi anni, hanno subito notevoli trasformazioni.
Lo studio basato su formule uguali e ripetitive (rudimenti) non è completo perché con esso non si esercita la lettura, non si controlla la quadratura ritmica dellaccelerando e si acquista una sorta di riflesso condizionato verso un solo tipo di esecuzione: quella in battere. Alla fine succede che, non esercitandosi con altre combinazioni ritmiche, si allungano i tempi di apprendimento perché bisogna studiare in un secondo momento quello che si poteva fare contemporaneamente.
Con il sistema delle sequenze scritte, invece, ogni figurazione viene eseguita in vari modi, ognuno diverso dallaltro. Così, oltre ad interrompere la monotonia dello studio solo in battere, si realizza anche uno sviluppo controllato della velocità dei colpi.
Nel metodo Beyond the rudiments (Carisch 2004) queste sequenze, per tamburo e batteria, si possono leggere e ascoltare sul CD allegato; mentre nel DVD La scuola di percussioni e batteria si possono studiare con laiuto della video-animazione. Una sorta di Karaoke che consente di controllare il ritmo perché le note si colorano sempre a tempo mentre si suona,
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Lo studio delle sole sequenze da 2 a 15 colpi, nelle diverse diteggiature, prepara allesecuzione di:
figure ritmiche fondamentali da due a quindici colpi (in battere ed in levare);
rulli misurati a colpi singoli, doppi e tripli (con attacco in battere e in levare);
paradiddles singoli, doppi e tripli;
paradiddle con colpo triplo finale e acciaccature.
Molti esercizi sono strutturati in modo da facilitare il calcolo ad orecchio dei gruppi o rulli misurati (a quattro, sei e otto colpi) che rappresentano la base di molte sinfonie classiche. Infine, il vantaggio di esercitarsi a passare, senza perdere il ritmo, dagli accenti di divisione a quelli di suddivisione: un esercizio che si rivelerà prezioso in orchestra, dove è normale che il direttore, mentre sta battendo gli accenti principali di divisione, passi a battere anche quelli secondari della suddivisione.
Se siete dei perfezionisti non dimenticate di:
- colpire partendo sempre dal basso (per prendere quello slancio naturale che
- serve a coordinare i vari movimenti),
- alzare tutte e due le bacchette alla stessa altezza,
- cercare di percuotere sempre nello stesso punto,
- dosare la forza in modo da ottenere una perfetta uguaglianza di sonorità con
- tutte e due le mani.
Non cercate subito la massima velocità. Questultima va, quasi sempre, a discapito della precisione perché nella velocità non si avvertono le accentuazioni che facilitano la perfetta scansione ritmica.
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