DISPOSIZIONE DEI TIMPANI

Generalmente i timpani sono disposti a semicerchio davanti al timpanista, in ordine crescente d’estensione, partendo da sinistra.
La disposizione “alla tedesca”(con i bassi a destra) richiede uno sforzo mentale maggiore, perché in contrasto con l’uso a noi più congeniale: quello che si adegua alla tastiera del pianoforte.

Per le grandi linee, la differente disposizione dei timpani ricalca la controversia sulla numerazione delle quattro bacchette per tastiere per le quali, alcune scuole indicano con il numero uno la bacchetta esterna destra e altre l'esterna sinistra.

La scuola italiana considera l’immediatezza della lettura e la maggiore facilità esecutiva per studenti che, assieme ai timpani, studiano anche gli strumenti a tastiera (e quindi sono abituati ad avere sempre i bassi a sinistra). Inoltre il timpanista, al contrario di altri colleghi (quali, ad esempio, il contrabbassista che può inserire una quinta corda, per ottenere suoni ancora più gravi) adopera nuovi timpani, in aggiunta ai quattro di base, solo per il registro acuto. Sicché, In questi casi, se non si adotta l'ordine progressivo da sinistra a destra, si dovrà spostare tutta la numerazione, assegnando sempre al timpano più acuto il numero uno. Questo, però, non significa che la disposizione dei timpani “all’italiana”, quando può risultare più vantaggioso per l’esecuzione, non possa essere cambiata.
Ci sono, infatti, alcuni brani nei quali è meglio cambiare la disposizione dei timpani o la tradizionale sequenza, dal grave all’acuto, dell’intonazione.
Proprio per eventualità di questo tipo abbiamo scritto alcuni studi con varianti sulla disposizione iniziale dell’intonazione. In pratica studi nei quali le note di partenza non seguono la sequenza grave medio acuto (pp.105-107 metodo “Timpani”).
Con questo sistema i timpani non vengono spostati, ma cambia soltanto la disposizione dell’intonazione che può avere, se l’estensione del timpano lo consente, la nota più acuta a sinistra e la più grave a destra.